Gaetano Imparato giornalista Gazzetta dello Sport
1)
Qual’e’ la sua opinione sulla serie B al Sabato pomeriggio
e sul calo di spettatori allo stadio che
riguarda tutte le categorie ?
Lo spostamento delle gare che ha portato la B a staccarsi dalla A da qualche anno era una grande occasione per la cadetteria di crearsi una sua autonomia, un prodotto da vendere in maniera intelligente ai media e, soprattutto, un grande serbatoio per esperimenti di vario genere: tattici, valorizzazioni di giovani interessanti, importazione di
stranieri, scoperta di piazze e realtà nuove da valorizzare.Ma, fino ad oggi, la vendita del prodotto B è stato altalenante e poco strategico, un vero peccato. Sul calo degli spettatori mi sentirei di ricordare come, proprio il mio giornale (Gazzetta dello Sport del 5 ottobre, articolo a firma dell'ottimo collega Carlo Laudisa), abbia sottolineato che il trend generale negativo non vale per la B dove si registra una media di 500 spettatori in più a gara. La mia interpretazione dell'aumento? E' la prova più lampante
che possa esistere di come la televisione (oltre ad altri fattori, ma
soprattutto la possibilità di vedere la gara comodamente in poltrona e
senza rischi se non di litigare con moglie e suocera e non coi tifosi
avversari...) allontani la gente dallo stadio. In B le gare non è più
possibile vederle per intere e in diretta come nelle passate stagioni
su Sky, ed ecco che la gente torna allo stadio per seguire la squadra
del cuore, anche in trasferta. E non dimentichiamo la querelle dei
sindaci, della gare spostate, dei permessi negati che certo non hanno
favorito il dato in controtendenza. Per quanto mi riguarda preferirei
che le gare si giocassero il sabato sera, all'inglese, ma mi rendo
conto che in certe fasi della stagione invernale, in alcune zone
d'Italia, sarebbe un problema grosso per colpa del clima.
2)
Come vede
dopo alcune giornate la serie B di questa stagione? Quali formazioni
secondo lei sono le piu' forti tecnicamente e quali possono essere
le sorprese del torneo cadetto?
Torneo molto equilibrato quello in corso, non c'è l'ammazza
campionato come in passato. Temo, però, che il mercato di riparazione
possa rendere il Torino ancor più forte e competitivo di adesso
guidato da un De Biasi con una gran voglia di dare un volto
camaleontico, ipertattico, alla sua squadra dopo le recenti delusioni
da lui patite in A. Sono curioso di vedere il Mantova quanto reggerà:
ha un buon tecnico, e sfrutta il fatto che i valori, in ballo, più o
meno si equivalgono. Le rose più forti? Torino (anche se incompleto
ancora) con Atalanta (frenato dagli acciacchi) e segnalerei il Verona
con Modena, che hanno fatto tesoro delle risultanze della passata
stagione correggendosi dove serviva. Per esempio l'attacco
modenese, da anemico che era l'anno scorso, con Bucchi e Colacone
rubati all'Ascoli sta facendo classifica spesso e
volentieri con gol inventati proprio
3) Come le sembra la Triestina dopo i
diversi cambiamenti di tecnici e giocatori e dove puo' arrivare la
formazione di Vierchowod in campionato?
Ammetto l'addebito, non credevo di vederla così in alta classifica
dopo due mesi di campionato. Non penso possa cullare sogni di promozione,
però non penso nemmeno che si trovi lì per caso. Evidentemente le
scosse di Tonellotto servono da sprone, ma penso che finalmente
Vierchowod abbia trovato la piazza giusta per dimostrare tutto il suo
valore. Quanto ai cambi dei tecnici, credo che errori ce ne siano
stati. Se Buffon e Calori non rispondevano alle esigenze di Tonellotto
(ma quali sono le vere esigenze del presidente, davvero quella di
mettere becco nella formazione?) ce se ne poteva accorgere prima.
Evidentemente Tonellotto è entrato nella pienissima gestione della squadra a
fatti già compiuti. Comunque, la querele del padrone che fa la formazione, o che
comunque mette condiziona, non è che renda una immagine di stabilità e solidità
per quanto riguarda la conduzione tecnica del club. Non so quanti altri tecnici
avrebbero accettato una situazione così scomoda e, a volte, delegittimante.
4) Da fine Maggio la Triestina
ha un nuovo presidente Flaviano Tonellotto. Come le sembra questi primi mesi di
gestione del presidente alabardato anche per le sue idee e dichiarazioni che
hanno fatto discutere su squadra, tifosi e stampa?
Sono un garantista convinto, da sempre, del diritto di cronaca e,
soprattutto, di critica. La querelle coi colleghi de mi ha sinceramente avvilito. La veemenza, la rabbia, il
livore riversato verso chi avrebbe biasimato, criticato, il club di
Tonellotto m'è sembrato il classico rancore di chi entra in un
mondo nuovo e patisce, più degli altri, le osservazioni e gli appunti
di chi, quell'ambiente e quel club, conosce da anni. Per il resto,
su questioni di gestione societaria, i tagli e le scelte del
presidente sono in perfetta sintonia con quei presidenti alla Lotito
che vogliono ridurre le spese. Ha tutto il mio plauso, ma per esempio
sul caso Baggio: solo ora, Tonellotto, s'è accorto che
l'ingaggio del giocatore - per un ruolo dove in B difficilmente si
spende tanto - era così alto? Prima chi gli aveva proposto una
operazione così dispendiosa?
dal campo
5) In serie B ci sono squadre con tecnici emergenti ed altri in cerca
di rilancio con rose composte da diversi giovani. Quali mister si
stanno mettendo in luce per modo di giocare delle proprie squadre ?
Quali giovani sotto i 23 anni possono uscire alla ribalta disputando un
bel torneo cadetto?
La serie B, in alcune annate, offre degli allenatori che potrebbero
insegnare tattica, strategia, intesa
come modi di disporre la squadra in campo e di spostarla a gara in
corso, anche a tecnici affermatissimi di serie A. La duttilità tattica
di alcuni allenatori che hanno iniziato a prendere applausi proprio in
B di recente (Mazzarri, Giampaolo, Somma, Pillon) è nettamente
superiore ad allenatori che, della generazione precedente, si sono
formati nell'era Sacchiana e sono rimasti, più o meno avvinghiati,
al 4-4-2 di Don Arrigo con i lievissimi adattamenti del caso. I
tecnici giovani, invece, lavorano molto di più sulla strategia,
preparando la gara per superare il gap di valori che a volte è enorme
nei confronti degli avversari.
I tecnici che inviterei a tenere sotto osservazione in questa B sono
Gustinetti (Arezzo), Di Carlo (Mantova), Maran (Brescia) e Gasperini
che a Crotone ha firmato una salvezza, nella passata stagione,
miracolosa e si sta proponendo bene con una rosa senza senatori e
valorizzando i giovani di scuola Juventus. Ottimo anche Ficcadenti del Verona,
ma non credo sia più una novità visto che ha sfiorato la A (Cagliari) questa
estate. Giovani che esploderanno? Non ne vedo di diversi da quelli che già
orbitano tra Under 21 di Gentile e propri club. Novità, nelle prime giornate,
pochine quanto a ragazzetti dalle belle speranze.
Intervista del 24 Ottobre 2005
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