Intervista a PIERPAOLO PITICH giornalista sportivo Tele4
1) QUESTO E' UN BUON MOMENTO , NON SOLO PER IL
CALCIO, MA ANCHE PER LE ALTRE DISCIPLINE SPORTIVE ANCHE SE NON
HANNO MOLTE DISPONIBILITA' FINANZIARIE. COME LO SPIEGHI, SECONDO
TE , ENTRAMBE LE COSE?
Credo che la storia, non solo sportiva,insegni che proprio nei
momenti di grande difficoltà si riescano ad ottenere i risultati
più importanti forse proprio perchè ci sono stimoli maggiori.
In ogni caso ci troviamo di fronte ad uno di quei cicli quasi
perfetti che dopo tanti anni di sofferenze erano destinati ad
arrivare. La speranza è che tutto ciò possa continuare anche se
certi segnali che arrivano soprattutto da basket, pallamano e
pallavolo non sono proprio confortanti.
2) PARLIAMO DELLA TRIESTINA ATTUALE, DOPO 2
FANTASTICHE PROMOZIONI ALL'INIZIO COSA TI ASPETTAVI E DOVE
PENSAVI POTESSE ARRIVARE?
In tutta onestà bisogna essere corretti nell'ammettere
che quasi nessuno degli addetti ai lavori potesse immaginare un
campionato così esaltante. Questa è la dimostrazione lampante
che la forza di un gruppo può sopperire a qualsivoglia eventuale
carenza tecica o a complessi d'inferiorità rispetto alla
categoria.
3) ORA CHE SIAMO IN PRIMA POSIZIONE, DI
SALVEZZA E' DIFFICILE PARLARE, SECONDO TE POSSIAMO LOTTARE FINO
IN FONDO PER LA A E QUALI SONO LE RIVALI PIU' PERICOLOSE?
A questo punto della stagione il pronostico può sembrare
relativamente più facile. In realtà non è proprio così. Ezio
Rossi ha già dichiarato che per poter ottenere qualcosa bisognerà
dimenticare completamente il girone di andata. La chiave da qui
alla fine potrebbe essere nelle partite in trasferta dove la
Triestina ha raccolto ancora poco.
4) E. ROSSI , AL SUO ARRIVO NELL'AGOSTO 2000,
POCHI LO CONOSCEVANO SOPRATTUTTO COME MISTER. TU COSA PENSAVI DI
LUI AL SUO ARRIVO E CHE ASPETTATIVE AVEVI IN LUI. FRA GLI
ALLENATORI , A PRESCINDERE DEI RISULTATI,DEGLI ULTIMI 10 ANNI
COME LO GIUDICHI ADESSO?
Voglio raccontare un piccolo aneddoto. Ho provato una simpatia ed
una sensazione di fiducia epidermica per Rossi fin dal primo
giorno del suo arrivo a Trieste. Non voglio entrare nel merito
specifico delle sue qualità tecniche, pur considerandolo un buon
allenatore. Preferisco invece sottolineare le sue straordinarie
qualità umane, la sua predisposizione a lavorare e a capire il
gruppo nonchè la sua serenità, la sua tranquillità, la sua
onesta' intellettuale, la sua modestia, la sua cordialità ed il
suo rispetto per tutti coloro con cui ha a che fare. Credo che
basti questo per dargli il massimo dei voti come uomo prima che
come allenatore.
5) A QUALE GIOCATORE DEL PASSATO SEI PIU'
LEGATO O TI PIACEVA DI PIU' E PERCHE'? E QUALE DI ADESSO ?
Tra i giocatori che hanno vestito la maglia alabardata negli
ultimi dieci anni o quasi non posso non menzionare Mirco
Gubellini, non solo per quello che ha fatto per la Triestina, ma
per quello che ha rappresentato e che rappresenta come uomo
simbolo del calcio attuale in città oltre che per il rapporto
che mi lega a lui e che va al di là del piano squisitamente
tecnico sportivo. Io poi ho sempre avuto un debole per i
giocatori triestini e per coloro che per colpa del carattere
bizzarro sono rimasti degli incompresi e dunque cito anche Nicola
Princivalli.
6) SECONDO TE , QUALE GIOCATORE E' PIU'
IMPORTANTE NELLA SQUADRA DI ROSSI? E PERCHE?
Voglio cercare una risposta non banale e dunque non citare
nomi quasi scontati che stanno facendo grande questa Triestina
del miracolo. E dunque faccio due nomi che a mio avviso sono
indispensabili nell'ossatura alabardata. In difesa Francesco Bega
e a centrocampo Filippo Masolini, entrambi per la loro capacità
di comandare e tenere ordinati i rispettivi reparti del campo.
Intervista del 3 febbraio 2003
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