Croce e delizia dei tifosi, da sempre. A tratti goffo, impacciato ed un po' "gordo" (imitando il nomignolo attribuito a Ronaldo), a tratti incontenibile e sgusciante. Uno dei suoi problemi principali è sempre stata la continuità: raramente è riuscito a mantenere costante il livello delle sue prestazioni.

Nonostante questo è, di diritto, già entrato nella storia dell'amata Unione, se non altro per la fondamentale doppietta casalinga nella finale play-off contro la Lucchese, prologo dell'ormai epica partita di Lucca.
Anche l'anno successivo, quello del "salutate la capolista" urlato in faccia al Siena (poi promosso), il girone di andata del nostro brasiliano è stato indimenticabile e può essere considerato il periodo complessivamente migliore del trottolino. In quel girone di ritorno il suo calo e quello di altri hanno determinato una lenta ma inesorabile discesa verso i posti da medaglia di legno.
Quest'anno Baù, dopo un inizio costellato da innumerevoli infortuni, sta finalmente iniziando a prendere i giri giusti. Dicono si alleni meglio, che mangi meglio e che stia acquisendo la mentalità che un professionista della pelota deve avere.

I risultati stanno dando ragione a lui ed a tutti quelli che non l'hanno mai abbandonato, credendo in lui fino in fondo. Punta? Ala? Tesser per il momento sta mettendo tutti d'accordo non sacrificando il duo d'attacco e aggiungendo un altro giocatore offensivo come lui in un inusuale 4-4-2.
Rigoni probabilmente non farà i salti di gioia, ma i risultati sono dalla parte dell'allenatore. Non credo sia un caso che il miglior Baù si sia visto proprio giocando largo, dove può puntare (e quasi sempre saltare) l'uomo e fornire, dal fondo, invitantissimi assist ai compagni. Forse il suo ruolo ideale è quello di punta esterna in un eziorossiniano 4-3-3, anche se il sistema della recente Unione è quello che si avvicina di più a quello che per qualche mese ci ha fatto sognare.
Speriamo continui così ...