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Commenti sulla serie B 2006/2007
 

IL CAMPIONATO DELL'UNIONE TRIESTINA STAGIONE 2013/2014

Commento sulla squadra e società alabardata nel campionato di serie D

a cura di Emanuele

Premetto che dopo una quantità industriale di anni in cui, regolarmente e puntualmente, mi sono abbonato, quest’anno ho lasciato il mio seggiolino al Rocco a gente più motivata. Io non lo sono più.

Nonostante l’estate 2012 sia stata particolarmente tormentata, con un verità sulla rinascita della Triestina che mai si conoscerà fino in fondo e con due cordate che non riescono e non vogliono mettersi d’accordo per unire le forze, lo scorso anno mi sono abbonato senza dubbi, in Eccellenza, visto che era la stagione della pulizia e della rinascita. Pulizia dai debiti, dalla mala gestione, dai furbacchioni forestieri che venivano a Trieste sperando di fare i soldi (e qualche volta ci riuscivano) ma anche pulizia da un gruppetto di giocatori che ha portato sempre più in basso la nostra amata Unione.

Ed in effetti lo scorso anno l’entusiasmo sembrava quasi ingiustificato, se fosse stato visto da un non-triestino, ma assolutamente giustificato per noi, tifosi di lunga data, che avevamo sperato di ritrovare una squadra più genuina e battagliera, meno circondata da procuratori e mestieranti di vario tipo. Ecco che un derby d’altri tempi aveva portato un numero inimmaginabile di spettatori per la categoria e la vittoria con una tripletta di un triestino figlio d’arte aveva innalzato l’euforia a livelli incalcolabili.

Poi, pian piano, anche lo scorso anno sono iniziate le difficoltà e le polemiche.
Il solito cambio di allenatore, le solite incomprensioni sulla strategia societaria, il solito nuovo allenatore che si erge a salvatore della Patria, la solita illusione e la solita delusione.
Che sia serie B o Eccellenza, sembra che non siamo capaci di costruire un disegno un po’ più colorato.

Altra estate di sofferenza: salvataggio societario o ripescaggio sportivo, siamo sempre ad aspettare gli altri per avere qualche gioia, senza mai essere in grado di ottenere qualcosa come frutto dei nostri meriti… Problemi di soldi? Trieste aspetta che arrivi qualcuno da fuori a rilevare la società. Fallimento sportivo? E via ad aspettare la graduatoria di ripescaggio alla categoria superiore, neanche fosse la lista comunale per l’ingresso all’asilo vicino a casa…. 

Quando tutto sembrava risolto, società con una certa capacità, almeno apparente, e squadra in allestimento ragionato, ecco che mi arriva il colpo di grazia. La ragione per cui non mi sono abbonato ha un nome ed un cognome: Denis Godeas.

L’ho ammirato e applaudito nell’anno in cui è stato decisivo con tanto di doppietta nei play-out col Vicenza (anche se non era la finale di Champions).
L’ho accettato con una certa riluttanza nelle esperienze successive che sono, dati alla mano, coincise con risultati molto scadenti della nostra squadra.

Lo rigetto completamente stavolta, per mille motivi, alcuni dei quali in ordine sparso:
- Hai comprato un signore, Taddeucci, che ha quasi dieci anni di meno, che lo scorso anno ha fatto quasi un gol a partita;
- Godeas si avvicina alla 40ina, non portati benissimo da un punto di vista fisico;
- Godeas a Trieste non ha mai toccato i picchi che ha raggiunto altrove;
- Sei in una categoria che rappresenta la porta del professionismo. Trovi avversari con la bava alla bocca, specialmente quelli giovani, che sanno di giocarsi la loro grande occasione per non andare a fare l’operaio in qualche fabbrica oppure sperare in un comodo posto in banca;
- Godeas si dichiara riluttante per il salto indietro di categoria;
- Godeas è stato, sempre, un giocatore che ha condizionato le squadre in cui ha giocato. Le ha portate sulle spalle negli anni in cui ce la faceva, le ha fatte affondare negli anni in cui non ce la faceva più. Purtroppo a Trieste mi ricordo di più i casi come il secondo;
- Godeas a Trieste ha sempre portato via risorse economiche importanti. Per prendere lui, i vari Presidenti sono sempre stati costretti a ridurre le disponibilità per l’acquisto di altri giocatori. Gira voce che quest’anno Godeas prenda 50.000 €. Spero sia solo una voce…

E la cosa che mi fa arrabbiare è che il popolo alabardato sembra essere cieco.

Molti di noi erano contenti per il fatto di essere falliti e spariti dalla geografia del calcio che conta, proprio per cancellare il disgusto di dover sopportare tutta una serie di giocatori che, palesemente, non avevano alcun rispetto per la nostra maglia. Tra questi giocatori ci metto anche Godeas, al di là delle belle parole che ha sempre pronunciato.

Ricordiamoci che Godeas ogni volta che ne aveva la possibilità se ne è sempre andato. Nei momenti di difficoltà, in cui c’era veramente bisogno di un punto di riferimento, ha quasi sempre chiesto di essere ceduto per lidi meno pretenziosi.

E’ tornato molte volte, troppe, a Trieste. E, quasi sempre, quando era rimasto senza altro stipendio. E noi giù a osannarlo senza ricordarci che nelle ultime due retrocessioni (dalla B alla C2) è stato uno dei maggiori responsabili.

Ovviamente non è solo colpa sua ed è per questo che non ho speranze: per un Godeas che dichiara di voler tornare, c’è qualcuno che investe su di lui.

E’ evidente che una società che inizia una Serie D con queste premesse, dal mio punto di vista, non ha grandissime idee. Il fatto che Taddeucci sia stato ceduto, appartiene perfettamente a questa brillante strategia. Una società forte e competente deve essere capace di rimbalzare le pressioni della piazza che chiede il “colpo”.

Una società forte e competente rinuncia a 500 abbonamenti facili per un progetto tecnico più chiaro ed equilibrato.
Le operazioni di prendere Taddeucci, prendere Godeas e mandare via Taddeucci non possono essere classificate alla voce “progetto tecnico chiaro ed equilibrato”.

Poi, da tifoso, spero ovviamente di sbagliarmi e di essere costretto ad ammettere di non aver capito nulla, di non essere lungimirante come chi l’ha preso.

Per il momento, allenatore cambiato e quint’ultimo posto in classifica non fanno ben sperare.

Sempre Forza Unione. Quest’anno solo alla radiolina per me…

Emanuele

 

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