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Commenti sulla serie B 2006/2007
 

IL CAMPIONATO DELLA TRIESTINA STAGIONE 2011/2012

Commento finale sul campionato e sul fallimento societario della società rossoalabardata

a cura di Emanuele

In questi anni, nel commento finale avevamo provato a riassumere vicende sportive con vittorie (poche) e sconfitte (molte) ma mai avevamo raccontato la vicenda più triste per ogni tifoso: la sparizione della propria squadra
Avevamo resistito alla prima retrocessione che era stata rimediata da un atteso ripescaggio, avevamo sopportato anche la seconda retrocessione che ci aveva riportato, senza se e senza ma, nell’inferno della C1; eravamo pronti anche a reagire alla delusione dell’umiliazione della C2…

Invece le vicende societarie ci lasceranno senza la nostra amata Triestina per un bel po’ perché, con tutto il rispetto per il San Luigi o il Kras (se ci va benissimo), non potremo appassionarci troppo per un derby di Eccellenza o di Serie D. E chissà se e quando potremo tornare a gioire come si deve….

Anche se ormai è quasi irrilevante far partire i processi, cerchiamo di mettere un po’ d’ordine agli eventi ed ai loro responsabili in modo da provare a capire. Questo fallimento ha radici lontane

Ad un certo punto ci siamo stufati di Amilcare Berti il quale era “colpevole” di voler rientrare, ogni tanto, dei suoi investimenti. Una delle frasi che aveva pronunciato e che mi avevano colpito, allora, era che la nostra Triestina costava alle sue tasche una Porsche al giorno. Questo era il punto: la nostra Triestina; le sue tasche. Noi non abbiamo perdonato a Berti di voler recuperare ogni tanto qualcuna delle Porsche che quotidianamente uscivano dal suo portafoglio. Berti, anche molto astutamente, ha strumentalizzato questa situazione per uscire definitivamente da un calcio che iniziava proprio in quegli anni a marcire. Calciopoli stava progredendo, stava abbracciando anche la Serie B e forse pure la nostra squadra. Però, noi l’abbiamo aiutato a stancarsi di noi

Mi ricordo la contentezza di tutti quando si è presentato un signore in camicia col collo aperto e la magliettina della salute bianca, che prometteva Serie A, scudetto e Champions League in un paio d’anni. Mi ricordo che liberarsi di Berti sembrava allora la miglior notizia del mondo. Se poi guardiamo quanto è successo, possiamo capire che nessuna delle lezioni ci è servita a non ripetere gli errori .
La successione Berti-Tonellotto è stata ripetuta in modo pressoché identico con l’accoppiata Fantinel-Aletti. Serio-furbacchione-serio-furbacchione.
E noi sempre a criticare tutti. Berti eroe che ci porta in B e ci fa sfiorare la A, Berti farabutto perché vende i giocatori e vuole recuperare un po’ dei soldi spesi. Tonellotto eroe che ci salva da Berti, Tonellotto farabutto perché ci ha fregato i soldi portandoci quasi al fallimento. Fantinel eroe che evita il fallimento e propone sobrietà e oculatezza economica, Fantinel farabutto perché non vuole più gestire la nostra squadra (continuando però a pagare gli stipendi con regolarità).
Persino Aletti eroe che ci porta via Fantinel e ci promette, ancora una volta, la Serie A e la Champions League in tre anni, Aletti farabutto perché ci fa fallire. In questi ultimi anni ci sono stati due Presidenti rispettabili: Berti e Fantinel e due impostori. Noi abbiamo trattato tutti nello stesso modo, salvo poi pentircene amaramente .

Tornando a quest’anno il discorso va diviso in due. Squadra e Società. La retrocessione va addebitata senza mezzi termini alla sola squadra.
Un gruppo come il nostro formato da un buon portiere, una discreta difesa, un centrocampo con almeno un giocatore di altra categoria ed una attacco in cui c’era il vostro idolo (non mio) Godeas, non doveva retrocedere
Una squadra come quella di quest’anno, in condizioni normali, deve provare a vincere il campionato; con qualche intoppo deve arrivare ai play off e con le mille peripezie affrontate in questa stagione deve comunque salvarsi. Pertanto, nessuna giustificazione per i giocatori, nessuna. Nonostante tutto dovevano salvare la squadra.

Quello che è successo sul campo ha influito probabilmente su quello che non è successo in Tribunale. Una squadra in C2 con un parco giocatori ed un monte salari da Serie B, nemmeno per un emiro di Dubai può essere appetibile. La stessa squadra e gli stessi contratti in C1, forse, potevano essere più tollerabili.
I contributi dalla Lega di B sono ad una categoria di differenza e magari si può provare a raggiungerla subito.

Poi non abbiamo nessuna controprova che la C1 avrebbe portato la fila di pretendenti alla nostra corona ma sicuramente abbiamo la prova che la C2 ha fatto scappare tutti.
Poi rimane la posizione dei giocatori. Ovviamente per loro fallire era meglio che ridurre il compenso o rescindere dal contratto.
Fallire significa prendere i soldi dalla Lega; ridurre il compenso o rescindere il contratto significa prendere meno soldi .
Di questo non dobbiamo stupirci. Quasi tutti questi giocatori probabilmente faranno fatica a trovare ancora ingaggi decenti e, dal loro punto di vista, è corretto non regalare niente, nemmeno se avrebbe potuto significare salvare la nostra Unione.

L’unica cosa che mi fa andare fuori è che questi stessi giocatori parlano “per il bene della Triestina” perché “noi ci teniamo”. Le regole sono: voi siete dei giocatori con il solo valore del portafoglio, noi siamo dei tifosi che per vedere l’Alabarda mettiamo ogni anno dei soldi quantomeno per l’abbonamento. Abbiate almeno la decenza di stare zitti ed evitare di rilasciare le interviste magari dalle Maldive in cui magari ci siete andati il giorno dopo la nostra retrocessione, non vostra..
In tutto questo contesto, Trieste, come sempre, ha guardato immobile. Ha fissato il tramonto, ha sperato che qualcosa succedesse per caso e, quando nulla è successo, ha iniziato a dire quanto è dispiaciuta per tutto l’accaduto nonostante l’importantissimo impegno profuso

Istituzioni e imprenditori, come sempre, non si sono risparmiati dal palesare il loro rammarico, giurando che tutto quello che si poteva fare è stato fatto e tutto quello che si potrà fare si farà. Per fortuna che almeno ci saranno le elezioni, fra qualche anno… Ed anche Generali, intanto, prova a salvare il mondo senza accorgersi che dentro casa sua c’è qualcuno che sta morendo. Grazie anche a loro.

L’unica persona che mi verrebbe da ringraziare è il Curatore Fallimentare. E’ stato il miglior “Presidente” degli ultimi anni. Penso che in certi frangenti il suo lavoro sia andato ben al di là dei suoi compiti istituzionali. Penso che sia stato uno dei pochi che si sia veramente fatto in quattro per salvare il salvabile. L’ultima proroga disperata è una testimonianza del fatto che sembra averle provate proprio tutte.

Ed ora?
Ora, come sempre, aspettiamo e… speriamo.
Nella città del No Se Pol, è impensabile che qualcuno faccia qualcosa.
Io penso che sarebbe il momento di unire le piccole forze per riappropriarci della nostra Triestina.
Ma ci sono le vacanze estive… questioni di priorità…
THE END!

Sempre Forza Unione  

Emanuele

 

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