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Commenti sulla serie B 2006/2007
 

IL CAMPIONATO DELLA TRIESTINA STAGIONE 2010/2011

Commento finale sul campionato e la stagione della squadra alabardata

a cura di Emanuele

Dedicato alla Trieste imprenditoriale, immobile, inutile, senza dignità.
La Trieste che ha reso possibile tutto questo. Grazie!

“Abbiamo capito dai nostri errori”.
“Quello che è successo quest’anno non si ripeterà”.
“Adesso è chiaro quello che dobbiamo fare”.
Per quanto strano possa sembrare, non è stato il Presidente del Padova ad aver pronunciato, 12 mesi fa, queste parole ma il nostro friulano parsimonioso.
Però, il Padova che lo scorso anno assieme a noi giocava, vincendoli, i play out per evitare la retrocessione, quest’anno ha giocato la finale dei play-off sfiorando la Serie A;
noi, invece, nonostante un Presidente così arguto, quest’anno siamo precipitati, di nuovo, in quella categoria che per quasi 10 anni abbiamo evitato.
Pare evidente che nessuna delle tre frasi sopra citate possa essere associata alla simpaticissima dirigenza alabardata.

Nonostante ci fosse veramente poco da aspettare, ho atteso alcuni sviluppi dell’ennesimo scandalo dell’italico pallone per capire se ci sia la possibilità di evitare, di nuovo, una retrocessione che la Triestina ha meritato… anche quest’anno…
Invece sono qua a scrivere, nonostante ci sia qualche fievole speranza, perché il giudizio sulla stagione alabardata non deve essere condizionato dal calcio scommesse.

Francamente faccio fatica a trovare la forza per cercare qualcosa di nuovo da dire. Sono due anni che ogni evento, ogni scelta, ogni errore non fa altro che ripetersi. Sono due anni che scriviamo sempre le stesse cose e, purtroppo, la ripetitività non è solo frutto della nostra scarsa fantasia.
Allenatori sbagliati, giocatori sbagliati, scelte sbagliate, società assente, comunicazione nulla; tutto questo vale oggi come valeva, nello stesso identico modo tre mesi fa, sei mesi fa, un anno fa …

Ed alla faccia di quella convinzione che l’incubo dello scorso anno non si sarebbe ripetuto… forse, è vero, non si è ripetuto… quest’anno è stato addirittura peggio!

Eppure questa squadra non era da terzultimo posto ma con una Società così...
Come si dice: “il pesce puzza sempre dalla testa”. Non è un caso che da qualche anno il Torino non riesca a combinare nulla di buono. Secondo voi, è una coincidenza che anche là ci sia un Presidente contestato ed una squadra che non vince nonostante abbia tutte le potenzialità per farlo?

E’ inimmaginabile pensare che se Godeas, Testini, Antonelli, Malagò, Della Rocca, Cottafava, Taddei avessero dato il 70% delle loro possibilità, la squadra sarebbe retrocessa.
Ed infatti, nessuno di loro ha giocato all’altezza della metà della fama.
Insisto su un concetto ribadito più volte
In una stagione come quella passata è chiaro che te la prendi con tutti, è chiaro che quando il 21enne Longhi sbaglia una partita finisce sulla graticola. Tutto vero.
Ma se i senatori avessero fatto i senatori, la squadra si sarebbe salvata e noi tutti avremmo apprezzato esattamente quello che era giusto apprezzare: Longhi, Gerbo, Filkor, Bariti, D’Ambrosio, Brosco, Longoni sono tutt’altro che scarsi.
Però, purtroppo, quando il trascinatore nelle ultime partite, quelle decisive, è un ragazzino di 19 anni (seppure è evidente che in tre/quattro anni, se continua a crescere, finisce in Nazionale) allora capisci che non puoi avere speranze di salvarti.
Penso sia superfluo dire che quel ragazzino di 19 anni è Bariti. Penso sia superfluo dire che in Italia non ci sono altri 19enni di tale talento, nemmeno in Serie A.
Il fatto che in questi giorni sia accostato a squadre importanti non è un caso. Io spero che resti con noi ma è evidente che è mera utopia.
Il friulano parsimonioso sta cercando di fare cassa e le svendite sono iniziate da un po’.

E poi, pensando a quello che quel 19enne ti ha fatto vedere nelle ultime partite, fai anche fatica a capire il motivo per cui quasi sempre ha giocato Miramontes e quasi sempre lui è stato fuori…

Vabbè, troppe cose che non tornano, troppe domande senza risposte

Quello che è successo è semplicemente il risultato del “lavoro” di persone che – forse - sapranno fare tante cose ma sicuramente non hanno una grande idea dello scopo di quello strano sport in cui 11 persone vestite uguali corrono dietro ad una cosa rotonda cercando di non farla prendere ad altre 11 persone vestite uguali ma con altri colori.
Quello strano sport in cui, addirittura, bisogna cercare di buttarla dentro ad un rettangolo con una strana tela di protezione, sapendo che sarebbe molto meglio se il rettangolo con la strana tela fosse dietro all’ultimo giocatore che indossa la maglia diversa dalla tua.
Purtroppo non sono bastati anni affinché quelle capaci persone riuscissero a capire un contesto così eterogeneo e complicato, con tutta questa gente che corre in mezzo ad un prato… Peccato!

In compenso, almeno contabilmente sono stati capaci… Se qualcuno avesse spiegato che uno degli scopi di quello sport così articolato è quello di vincere alcune partite ogni tanto, sarebbe stato meglio. Ma comunque loro sono bravissimi a non spendere. Bene, bravi, bis…
Ah no… il bis l’hanno già fatto, due anni di fila…

Ora, appurato che per gestire una squadra di calcio servono delle cose altrettanto strane che si chiamano soldi ed appurato anche che queste cose strane non ci sono più, i bravi contabili hanno capito che ci sono delle altre cose che, una volta vendute, portano quei benedetti soldi.
Queste cose sono i giocatori, proprio quegli 11 sopra accennati.

Sarebbe comunque bello, ancora una volta, che qualcuno spiegasse ai ragionieri che una volta che tutti i giocatori sono stati venduti non si riescono a fare quelle belle scampagnate sul prato.
Vi ricordate che qualche riga più su ho spiegato quello strano sport in cui ci sono dei giocatori vestiti uguali, quella storia del rettangolo con la strana tela...
Eh, sì… proprio quello… dai, non è difficile… ne servono almeno 11, u-n-d-i-c-i. E magari sarebbe bello che qualcuno spiegasse che se proprio ne devi tenere solo sette o otto, sarebbe meglio tenere quelli con meno di 35 anni… sai, magari corrono, magari hanno voglia, magari non pensano di più allo stipendio che ad allenarsi…
Ah, ma come. Non è possibile vendere quelli di 35 anni perché qualcuno gli ha fatto firmare dei contratti assurdi ed ora questi pensionati non si spostano nemmeno di un centimetro da Trieste?
Ma che peccato!!

E magari, ma non vorremmo sembrare troppo presuntuosi, se proprio i giocatori sotto i 35 anni stanno antipatici, non dovrebbero avere la possibilità di rescindere il contratto.
Rescindere un contratto significa che il giocatore può cambiare squadra “gratis” e quello che poteva incassare i soldi, non li incassa… Ma i soldi servono o no?

Ok, ok… ho capito… non è questo l’aspetto importante, non è questo l’interesse della Triestina.
Qua bisogna tagliare costi, anche se si resta con i soli ragionieri. E che importanza ha il fatto che qualcuno stia vendendo o regalando i giocatori da tenere e stia tenendo quelli da vendere?!?!
Sono scelte che si pagano in futuro ma il futuro, per dei ragionieri con bilanci fiscali in cui bisogna guadagnare, quanto importante può essere??
Sì, Sì, l’ho capito… qua bisogna recuperare soldi… i contabili sono bravissimi… il resto è complicato; lo so, lo so, non è facile quella cosa degli 11 giocatori vestiti uguali che devono buttare una roba sferica dentro il rettangolo con la strana tela… lo so… dai… se le difficili regole non sono state capite fino ad ora, non si capiranno più.
Qua a Trieste ce ne siamo accorti tutti che quelle difficili regole non sono state completamente assimilate. Eh sì, ce ne siamo accorti molto prima dei ragionieri…

Ma pazienza, su, quella cosa strana di cui parlavo prima si chiama calcio. Ed in fin dei conti è solo un gioco.
Un gioco per cui qualche migliaio di persone piange, gioisce, prende pioggia, freddo, neve, macina chilometri, soffre.
Ma sì, quanto può essere importante se al posto di quel qualche migliaio di persone qualcuno ci mette dei teloni. Dai, siamo seri… E’ un gioco e non fa nemmeno guadagnare tanto!

L’importante è incassare, spendendo meno possibile. E se proprio serve, con un paio di mesi di allenamento i ragionieri possono andare in campo.
Cavoli che idea! Doppio incarico e stipendio singolo!
Questo è il futuro… Cretini noi a non averlo capito. Ma quanto avanti è questa Società…
Tanto non è che possa andare tanto peggio di questi ultimi due anni.
Dai allora, su, tutti a Ravascletto… correre, correre!
Di giorno allenamento, di sera partita doppia e contabilità analitica!
Avanti!!!

Come? Serve uno che faccia l’allenatore? Ma dai!!
Sono anni che facciamo senza, andiamo avanti così. Perché spendere dei soldi!
Ok, dai, un investimento fatelo: Belen, in prestito con diritto di riscatto… tanto poi sappiamo che non la riscattiamo (visto che costa) ma finché dura.

Ah sì, per favore… fateci sapere al più presto quando inizia la campagna abbonamenti.
Io vado subito che non vorrei trovare fila…

Forza Unione  

Emanuele

 

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